Dipartimento di Studi Umanistici

Agente Lemmy Caution: missione Alphaville ("Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution") di Jean-Luc Godard

(Francia/Italia 1965, 98', Hd, b/n, v.o. sott. it.)

Lunedì 18 febbraio ore 21.00, Cinema Massimo, Torino
Il film è presentato dal professor Silvio Alovisio (Università di Torino)
Ingresso 4 euro

L’agente Lemmy Caution (E. Constantine) viene inviato in missione in una città extraterrestre per liberare il professor Von Braun e far luce sulla scomparsa degli agenti che l’hanno preceduto. Presentatosi come inviato di un giornale e riuscito a stento a liberarsi di alcuni individui che tentavano di ucciderlo, Lemmy scopre, con l’aiuto di Natacha (A. Karina), figlia di Von Braun, che Alphaville è guidata dittatorialmente da un cervello elettronico, l’Alpha 60, in base ad una ferrea logica di formule che toglie agli abitanti qualsiasi autonomia di giudizio e di azione.

"Alphaville" è il film che inaugura la rassegna "Fantacoscienza" realizzata dal gruppo di studenti universitari Fantasmagoria. La rassegna, composta da cinque film più un cortometraggio, ha per tema principale il rapporto uomo-macchina e la rappresentazione delle problematiche legate all’intelligenza artificiale. La tecnologia ha sempre interrogato l’uomo sull’etica, sul potere e sull’evoluzione, fino a toccare e a mettere in discussione la stessa definizione di “umano”. I film seguiranno un percorso temporale che, dagli anni ’60, ci condurrà fino ai giorni nostri, attraverso la storia sociale e la storia della tecnologia: l’affacciarsi del capitalismo tecnocratico, la guerra fredda e la bomba atomica, la nascita del computer e del web, e le tensioni del nuovo millennio.

Jean-Luc Godard è considerato uno dei grandi intellettuali del Novecento. Sperimentatore senza sosta, ha plasmato e continua a plasmare il concetto di immagine in movimento. Alphaville, che appartiene alla prima fase della sua opera, è un b-movie anarchico in cui i personaggi sono immersi in un mondo capitalistico e asettico dove la parola "amore" non ha più significato.