Vai al contenuto principale

Tra Monarchia e Commedia: filosofia e poesia della giustizia
Celebrazioni per il VII centenario dalla morte di Dante
Convegno internazionale di studi | Torino 1 e 2 Ottobre 2020

Da: Giovedì 1 ottobre 2020 ore 14:30
Fino a: Venerdì 2 ottobre 2020 ore 17:00

Pubblicato: Martedì 15 settembre 2020
Immagine

1-2 Ottobre 2020
Sala Allara - Rettorato
Università degli Studi di Torino
in modalità telematica (il link per accedervi sarà esposto al più presto sulle pagine web dei Dipartimenti di Filosofia e scienze dell’educazione, Giurisprudenza, Studi umanistici dell’Università di Torino) 

Il poema di Dante appare come un grande tribunale della storia, in cui il giudizio sull’azione dei personaggi è ridiscusso e drammatizzato; la Monarchia, il Convivio e le Epistole politiche testimoniano una evidente immersione dell’Alighieri nella cultura e nelle dinamiche istituzionali coeve che si abbeverano alle fonti della scienza giuridica.
Il legame fra legge, diritto e  giustizia è particolarmente stretto ed evidente nell’opera di Dante, in quanto fondato sull’evoluzione e sull’interazione delle due scientiae che lo hanno ad oggetto nel periodo in cui egli opera: la teologia e la scientia iuris. L’Alighieri infatti vive alla fine del secolo di massimo splendore degli studi giuridici medievali, che avevano ritrovato un nuovo impulso nelle città italiane a partire dall’XI secolo. Egli li interpreta e ne ridefinisce la funzione su basi filosofiche e teologiche che mirano alla ideazione di una società ben guidata, fondata sulla giustizia, che prelude alla perfetta communitas celeste e ad essa guida.

La critica dantesca non ha mancato di considerare il problema: di recente gli studi di Justin Steinberg (Dante and the limits of the Law, tr. it. Dante e i confini del diritto, Roma, Viella, 2016) e Claudia Di Fonzo (Dante e la tradizione giuridica, Roma, Carocci, 2016) hanno esplorato diffusamente (ma non esaustivamente) l’argomento. Anche nell’ambito della storiografia giuridica si sono segnalati alcuni importanti lavori, soprattutto sulle opere politiche di Dante (Diego Quaglioni (a cura di), Dante. Monarchia, Milano, Mondadori, i Meridiani, 2015) o di Paolo Chiesa e Andrea Tabarroni (Roma, Salerno, 2016).

In occasione del Centenario dantesco del 2021 si intendono studiare due filoni di ricerca strettamente connessi tra loro. Da un lato, l’individuazione e l’approfondimento di alcuni ambiti del sapere giuridico e delle istituzioni all’interno dell’opera di Dante, dall’altro studiare le fonti filosofiche e religiose delle teorie che Dante presenta nel trattato De Monarchia e al contempo vedere come questi presupposti trovano voce poetica nella Commedia.

Dante’s Comedy appears as a great trial of history, because the judgement on characters’ acts is discussed and dramatized; morevor Dante’s prose writings, De Monarchia, Convivio and his letters, witness his ful immersion in the institutional dinamics of his time which benefit of the sources of juridical sciences. The link between law, right and justice is particularly tied and evident in Dante’s works, as it is based on the interaction and evolution of the two scientiae on which they are founded: theology and the scientia juris. Dante in fact lives at the end of the century of the maximum renewal and splendor of  the Midieval legal studies, which found a new enancement in Italian cities since 11th century. Moreover, the poet interprets and precises the function of legal knowledge on philosophical and theological bases, in order to envisage a new society, well governed, based on justice, which preludes to the perfect celestial communitas and to which it leads.

Dante’s criticism has clearly considered these aspects: the recent essay by Justin Steinberg (Dante and the limits of the Law, tr. it. Dante e i confini del diritto, Roma, Viella, 2016) and Claudia Di Fonzo (Dante e la tradizione giuridica, Roma, Carocci, 2016) have largely (but not totally) explored the issue. Even in the specific field of legal historiography some important studies have come out: the comments of the Monarchia edited by Diego Quaglioni (Milano, Mondadori, 2015) or by Paolo Chiesa and Andrea Tabarroni (Roma, Salerno, 2016) or Valerio Gigliotti with his Monarchia e Epistole politiche (in Canone dei classici, a c. di C. Ossola e G. Jori, Torino, Utet, 2012).

For the celebration of the 7th Dante’s anniversary the University of Turin, which has an important tradition of scholarship on the legal and political aspects of Dante’s works with Francesco Ruffini’s essays and Alessandro Passerin d’Entrèves’ Dante politico e altri saggi, would like to celebrate with an international conference which will contrubute to a better knowledge of Dante’s legal consciousness and of his poetical outcomes. The conference will be centered on the idea and demand of justice expressed in Dante’s De Monarchia and Comedy according to two lines of research: a deep consideration of the legal knowledge present in Dante’s works, and the philosophical and religious sources of Dante’s political theories. The way in which these aspects are conveyed in poetry will be an overall issue.

The conference should have an international span as it will be important to have the best scholars on the topic.

Relatori: Erminia Ardissino (Università di Torino), Enrico Artifoni (Università di Torino), Sergio Cristaldi (Università di Catania), Matteo di Giovanni (Università di Torino), Valerio Gigliotti (Università di Torino), Enrico Guglielminetti (Università di Torino), Paolo Heritier (Università Piemonte Orientale), Simona Jaria (Università Cattolica di Milano), Giacomo Jori (Università della Svizzera Italiana), Paola Nasti (Northwestern University), Pasquale Porro (Università di Torino), Andrea Tabarroni (Università di Udine), Alessandro Vettori (Rutgers University).

Programma in allegato

Ultimo aggiornamento: 25/09/2020 18:02
Location: https://www.studium.unito.it/robots.html
Non cliccare qui!